GRAPHIC DESIGN, LA COPERTINA DEL LIBRO. COME CREARNE UNA EFFICACE




LA FUNZIONE DELLA COPERTINA DI UN LIBRO

La copertina è il biglietto da visita di un libro, e solitamente è la prima cosa che un lettore vede e quindi deve essere considerata il primo elemento di promozione del libro. 


È vero che un libro non dovrebbe essere mai giudicato dalla sua copertina, ma è altrettanto vero che il mercato editoriale attuale richiede anche un’estetica, che diventa parte del contenuto stesso del libro. Per questo esistiamo noi graphic designer.

L’impatto grafico iniziale può fare la differenza, nel bene e nel male; attrarre il lettore o lasciarlo indifferente perdendo un potenziale cliente.


Quante volte tu stesso sei entrato in libreria e girando tra gli scaffali ti sei sentito attratto da un libro invece che da un altro, nonostante non conoscessi l’autore, e ne mai ne avessi sentito parlare?

Bene, la copertina di un libro ha esattamente questa funzione, deve essere attrattiva anche se non ti conosce e non ha mai sentito parlare di te. In una parola, deve essere sexy.


COME CRARE QUINDI UNA COPERTINA FUNZIONALE?


Che sia in formato digitale o cartaceo gli elementi di cui tenere conto sono: il tempo di fruzione dell’immagine, e di solito richiede pochi secondi per soffermarsi sul libro prescelto.


Se è vero che un libro non si giudica dalla copertina è anche vero che una buona grafica diventa un deterrente per l’acquisto perchè è la prima cosa che vedi. Del resto se la copertina non fosse così importante non starebbe in prima pagina, no?


ECCO I 4 ELEMENTI CHE DETERMINANO UNA BUONA COPERTINA


1) VINCE LA SEMPLICITA'

Deve essere semplice e di facile interpretazione, senza dimenticare che potrà essere vista da un computer, da uno smartphone o in libreria. Quindi consiglio una scenografia composta sempre da una sola immagine, che sia fotografica, illustrativa o la riproduzione di un dipinto.


2) DEVE ESSERE LEGGIBILE

il primo elemento deve essere indubbiamente il titolo, scritto con un carattere leggibile e più piccolo di quello dell’autore, a meno che non si tratti di un autore conosciuto a livello internazionale.

Una volta impaginata la copertina prova a ridurla in formato smartphone e vedi se l’impatto grafico regge.


3) LA PRIMA EMOZIONE È QUELLA CHE CONTA

in genere le copertine più funzionali sono quelle che in pochi elementi riassumono il contenuto del libro. Un altro elemento di persuasione è certamente l’emozionne che suscita la copertina.


4)  COERENZA

La copertina deve rispecchiare lo stile del genere letterario del libro, utilizzando immagini, colori e font adeguati al contesto del libro in questione.

Se dunque nella copertina non dai un’immagine coerente al genere letterario di appartenenza, invece di attrarlo ottieni l’effetto contrario, e quindi di allontanarlo.


In foto: Si può sempre scegliere di lasciarsi, un libro di Elisabetta Piselli - Ronca Editore 

Un romanzo piccante, a tratti drammatico che racconta l'amore al tempo dei social.


Graphic design Miky Degni



Commenti

  1. Perfettamente d'accordo sull'esposizione fatta rispetto ciò di cui tenere conto nella realizzazione di una "Cover-Book".

    È peraltro un settore affascinante che permetterebbe molta ricerca, ma talvolta si incappa con precisi vincoli dati dalle stesse Case Editrici (tralasciando quelle che hanno sposato il "monotema grafico") ad esempio sul posizionamento o la grafica di Titolo e nome Autore - che ben inteso deve rimanere sempre ben leggibile.

    Altre volte le piccole realtà non hanno un vero e proprio Art Director e quindi si incappa nei "mi piace - non mi piace" (compresi quelli degli Autori) di professionalità interne che poco hanno a che vedere con una corretta analisi della grafica.

    Ma il Grafico, sa bene che nel suo mestiere questa è una delle fatiche che fa parte del tutto.

    A chi dovesse interessare qui alcune copertina da me realizzate e alcune "libere interpretazioni".
    https://ceuntempoperognicosa.wordpress.com/2019/10/21/cover/

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    Risposte
    1. il grafico è un mestiere complicato perché deve tenere sempre conto della committenza e spesso anche del "mi piace - non mi piace" dell'autore, che altrettanto spesso è a digiuno di comunicazione visiva.

      Nel caso di piccole realtà a volte è un bene perchè ti lasciano carta bianca, e quindi anche la possibilità di sperimentare nuove soluzioni.

      Ma è il bello di questo mestiere

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